26/03/2010

Il tempo della decadenza


Dalle stanze ovattate d'"oltretevere" si ode un rumore di sfaldamento repentino, un terremoto che sembra impensierire l'antica saggezza monarchica della Chiesa universale. Dalle parrocchie e dalle diocesi, dove per fortuna la Chiesa si fa popolo di Dio, i fedeli sono costernati, avviliti. Perché quello che trasuda dalle viscere della casa di Pietro non è tanto una discussione sul "come" annunciare il vangelo in mezzo alle strade tortuose del mondo. Piuttosto assistiamo esterrefatti più a una rissa da cortile, dove i cani si mordono a ogni passo, a una resa dei conti tutta interna alla Chiesa tra alti prelati che non hanno digerito il cambio di pontificato e altri ancora che hanno dimenticato di annunciare la Parola, troppo dediti negli ultimi anni a raccattarsi qualche spicciolo, benché santo e utile. E' il tempo della decadenza. E a noi, poveri innamorati di un ebreo nato duemila anni fa dal nome Jeshua, non resta altro che innalzare al cielo la nostra preghiera: che il soffio della Spirito venga presto a spazzare questo branco di lupi che disonora l'abito che porta.

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