Genti di Dio, viaggio nell'altra Europa
L’universo geografico di Monika Bulaj è un mappamondo capovolto percorso a piedi. Ha camminato per chilometri e chilometri, Monika, tra steppe e radure, boschi e campagne, per vie “altre”. Ha cercato l’Est dove un Dio unico incontra gli ultimi, i perdenti, i lontani. Forse lo ha trovato, il suo Est, migrando in ogni dove e partendo dalla sua Polonia, terra di origine. A piedi. In cammino. Con una macchina fotografica, tanta resistenza fisica e l’orgoglio, tutto femminile, di andare in giro per strade deserte e luoghi dimenticati. Così, quando nella mia posta elettronica è apparso un messaggio del giornalista Paolo Rumiz (autore, insieme a Monika Bulaj di Gerusalemme perduta, un libro di tre anni fa) che mi invitava a leggere questo nuovo libro di ben oltre trecento pagine di fotografie e racconti, ho pensato subito di chiamare Monika Bulaj, polacca ma triestina di adozione, e parlare di “altro”, Altrove, qualcosa che non c’è eppure esiste.
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