Ancora Natale
«Tutte le strade sono piene di luce e risate. Le finestre luminose, come i volti dei bambini, sono raccolte attorno al focolare, a rendere grazie alla divinità che nasce, Gesù, il ribelle». È Jackson Brown che distende il suo canto nobile sulla musica di The rebel Jesus, una sorta di gospel-irish suonato da quei simpatici vecchietti che da anni rendono onore alla verde Irlanda, i Chiefthains. Fa da colonna sonora al mio presepe meticcio. Con la napoletanissima Tu scendi dalle stelle di sant’Alfonso de’ Liguori e Astro del ciel tiene compagnia, nell’immaginario visivo-sonoro, al Gesù che viene, che irrompe nella Storia. Che danza e canta con chi non ha niente. Suonando una musica ribelle. Zampogne, flauti di campagna, tamburi a cornice. Musica di pastori, che odora di buon vino e formaggio, il cibo della sobrietà, che dà sostentamento e consolazione. Altro che organi a canna, spese folli, il consumismo mangereccio, i regali sottovuoto, la tecnologia che avanza. Eppure è Natale. Basta una stella, a illuminare il cammino.
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